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In merito alla convocazione del P.R.A.P. per il giorno 26.09.2024 avente ad oggetto “relazioni
sindacali regione Campania”, pervenuta alle scriventi OO.SS. con nota prot. n. 0061229.U del
16/09/2024, è necessario in via preliminare evidenziare quanto segue: pur apprezzando
l’apertura del Provveditore, Dott.ssa Lucia Castellano, per un confronto sulle problematiche
denunciate da circa tre anni; ad oggi, siamo fortemente convinti che non ci siano più i
presupposti fattuali per un confronto costruttivo e diretto alla realizzazione dei diritti del
personale di polizia penitenziaria, ivi in servizio presso le carceri Campane.
Gli istituti penitenziari Campani stanno vivendo momenti di forte criticità sia da un punto di
vista di sicurezza che di gestione amministrativa. Si percepisce da parte del personale ivi
assegnato un forte senso di demotivazione e di isolamento. Le continue diffide sindacali che
sono state prodotte in questi anni da parte delle varie segreterie regionali hanno visto ricevere
riscontri generici e non pertinenti. Ormai si vive alla giornata senza nessuna programmazione
che possa portare alla risoluzione definitiva delle problematiche più volte denunciate.
Tutto ciò ha generato e genera sconforto e demotivazione non soltanto a carico del personale
iscritto ma anche a carico degli stessi delegati che ogni giorno si sacrificano sul territorio
cercando con professionalità di supportare e riscontrare le problematiche degli aderenti ai
nostri sindacati che ancora credono nella nostra azione politico- sindacale.
Le varie diffide sindacali cominciano a rappresentare lettere morte a cui bisogna rispondere
quasi solo per evitare eventuali ricorsi ex art. 28 Statuto dei lavoratori.
Ma di fatto, tutto scorre, purtroppo sulla pelle di coloro che sono in prima linea ed ogni giorno
sono sempre di meno perché ormai stanchi di vedere lesi i propri diritti soggettivi, massacrati
e compressi.
Le relazioni sindacali in Campania sono inesistenti e questo mina la credibilità delle scriventi
segreterie regionali e di riflesso anche di quelle a livello nazionale. Si respira un “grave
decentramento autonomo” in capo a ciascuna direzione rispetto agli accordi stipulati a livelloregionale, rispetto all’A.Q.N. ed anche in violazione di quelle che sono le direttive
dipartimentali.
L’interruzione delle relazioni sindacali, il nostro dissenso sul Suo operato, manifestato in
lettere sindacali, in comunicati e conferenza stampa, non ritrae nulla di “interpersonale”. La
nostra azione è dettata nell’esclusivo interesse del personale che rappresentiamo; ad oggi
riteniamo che la Sua sia una “gestione inadeguata” per un Provveditorato così “complesso”
come quello Campano.
Non è la prima volta, da quando è Provveditore in Campania, che le scriventi sigle hanno
manifestato anche con “alleanze diverse” il proprio dissenso sul Suo operato; manifestazioni
innanzi al Prap, comunicati stampa, dure diffide sindacali. Nell’esclusivo interesse del
personale di polizia penitenziaria si sono riprese le relazioni sindacali; la maggioranza delle
sigle sindacali ha sottoscritto il Protocollo d’intesa Regionale, con la speranza di un’inversione
di marcia. Ma tutto ciò non è avvenuto! Anzi questa apertura è stata addirittura
strumentalizzata con i vertici dipartimentali e governativi. Non è un accordo sottoscritto o il
benestare del Dirigente Generale Dott. Massimo Parisi, (in più occasioni, tirato in ballo da LEI)
a nascondere le Sue responsabilità. Continuare ad aprire dialoghi vorrebbe dire essere
“corresponsabili” dello sfascio che sta avvenendo presso il Provveditorato Campano.
Mentre in una lettera aperta ci chiede quali siano le “omissioni concrete” da Lei poste in
essere, continua a disporre mobilità del personale senza concordare alcun criterio con le
OO.SS. (invio in missione di personale ad Avellino - rientro dal 01 ottobre del personale della
CCF di Pozzuoli al C.P. di Napoli Secondigliano) e poi procede a convocarci, scaricando la
responsabilità del suo “agire amministrativo” sull’interruzione delle relazioni sindacali. La
mancanza di un “coordinamento a livello regionale” è dettato dal fatto che le indicazioni
fornite alle Direzioni, e/o non fornite, hanno portato gli istituti penitenziari allo sbando.
Ognuno fa quello che vuole senza il rispetto degli accordi sottoscritti a livello regionale. Con il
suo pieno avallo visto che ogni situazione è stata evidenziata a livello regionale senza alcun
riscontro. Persino il personale dei settori Varchi – Scorte e Autorità, nonché quello avente sede
al Prap, lamenta significative lesioni di diritti soggetti.
Insomma un caos totale!!
Siamo disposti a fornire elenco dettagliato ed oggettivo ai superiori uffici dipartimentali,
considerati ormai unici nostri interlocutori. Pertanto, per tutto quanto rappresentato,
dichiariamo la continuazione delle interruzioni sindacali e La invitiamo nelle more a non
adottare nessuna determinazione unilaterale che possa pregiudicare i diritti del personale
come ad es. “la mobilità” dello stesso.
La nostra posizione rimarrà immutata fino a quando non otterremo un’interlocuzione con i
vertici dipartimentali e governativi. che riteniamo indispensabile per affrontare la situazione
di criticità gestionale-amministrativa del Provveditorato Campano.
S.A.P.Pe Si.N.A.P.Pe UIL P.A. PP USPP FNS CISL CNPP
(T. Guacci) (O. Scocca) (D. De Benedictis) (C. Auricchio) (L. Sorrentino) (M. Cuccaro)