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Egregio Signor Direttore,

La gestione del Reparto sopra richiamato, è stata sin dal primo giorno di apertura, una spina nel fianco per il personale della c.c. di Salerno ed immaginiamo anche per codesta Direzione, se consideriamo tutti gli eventi critici avvenuti nel tempo. Infatti, questa escalation di episodi di disordine che hanno interessato il Reparto in esame, possono solo rafforzare il nostro punto di vista in merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro e la salubrità degli ambienti.Gli Istituti Penitenziari, edifici configurati come luoghi di lavoro sia per il personale dell’amministrazione penitenziaria che per i detenuti, sono anche soggetti agli adempimenti della normativa in materia di sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/08 ) e considerando le diverse tipologie di figure professionali che vi operano al loro interno, il Direttore dell’Istituto quale datore di lavoro, è colui che è investito della responsabilità di garantire la sicurezza sul lavoro di tutto il personale presente. Ciò detto, ci viene difficile immaginare, anche in base alle numerose doglianze pervenute dal personale di Polizia Penitenziaria e dagli stessi operatori civili, che detti adempimenti siano stati posti in essere secondo la volontà del Legislatore. Infatti, non ci risulta che gli spazi vitali e di gestione operativa del personale di Polizia Penitenziaria all’interno della 6° sezione (promiscua protetta) siano adeguati, e relativamente alla predisposizione delle stanze di pernottamento (una difronte all’altra) tenuto conto anche dei continui episodi di disordine all’interno della stessa, non solo a danno dei Poliziotti, ma anche a danno del personale civile, non garantiscono nessuna sicurezza, perché entrambi i lati sono occupati dalle camere di pernottamento e tutti coloro che accedono in sezione, sono costretti a transitare all’interno della stessa, per raggiungere gli uffici di loro competenza, diventando inconsciamente, dei bersagli mobili e con il costante timore che qualcuno degli utenti, possa rendersi protagonista ancora una volta, di atteggiamenti insani a danno degli operatori tutti. Ragion per cui, si chiede una modifica strutturale della sezione (promiscua protetta), lasciando libere le camere detentive su un lato, elevando di riflesso gli standard di sicurezza ed eliminando quasi del tutto, il rischio di essere bersagli mobili per l’utenza ristretta in quella sezione. Infine, e non di seconda importanza, si chiede l’istituzione di una nuova linea telefonica per l’utenza di quella sezione, anche perché, il circuito detentivo di cui trattasi, comporta una serie di restrizioni operative quando questi devono telefonare, perché bisogna accompagnarli in un altro Reparto detentivo (1° sezione) per cui, le già deficitarie condizioni lavorative, che ad oggi non consentono un’adeguata garanzia della sicurezza sul lavoro, complicano ancora di più le attività intramurarie, mettendo ogni volta in allerta tutte le postazioni di servizio interessate dal transito del ristretto. Alla stregua di quanto sopra, si chiede un immediato intervento, al fine di recuperare una situazione operativa gestionale, fortemente compromessa. 

Distinti Saluti
 
Il Segr. Regionale
Daniele Maurizio Giacomaniello