Egr. Direttore,
In riferimento alla nota di cui all’oggetto e alle allegate informazioni del Comandante di Reparto, questa O.S. rappresenta quanto segue:
a) Il turno di servizio “ sperimentale” così come proposto, dalle 18:00 alle 07:05 del mattino successivo, consta di ben 13 ore e 5 minuti di lavoro continuativo, in netto contrasto finanche con lo stesso art. 4 comma 2 del P.I.R. richiamato a supporto della proposta, che prevede turnazioni non superiori alle 12 ore continuative di lavoro.
b) Lo stesso turno esteso di servizio, abbraccia principalmente l’orario di servizio notturno (22:00/06:00) dettaglio non contemplato nel richiamato P.I.R.
c) La c.d. “sperimentazione” così come proposta e rimandata alla discussione sul futuro P.I.L. come purtroppo già visto in passato, sembrerebbe celare in realtà una sorta di volontà di rendere sistematico e non straordinario il ricorso a tale articolazione dell’orario di lavoro, contravvenendo anche in questa circostanza a quanto sancito nel richiamato P.I.R. : “Essa interviene esclusivamente, per eccezionali, temporanee e dimostrate esigenze di servizio”.
d) Per quanto concerne estemporanee petizioni di assenso e raccolte firme tra il Personale a sostegno della proposta, si rammenta che pur nel pieno rispetto della volontà diretta espressa da una parte di esso, esistono inderogabili norme del diritto del lavoro e della sicurezza (di caratura e valenza ben superiori ai citati P.I.R. o P.I.L.), che ne regolamentano in maniera inequivocabile i diritti.
Per tali ragioni, questa O.S. si dichiara fermamente contraria all’adozione di tali articolazioni dei turni di servizio, rimandando alla prossima discussione collettiva del P.I.L. ogni altra proposta.
In un’ottica di fattiva collaborazione alla ricerca di soluzioni strutturali che non rappresentino la panacea per gli effetti, bensì la cura della malattia, l’occasione è gradita per riaffermare l’importanza nel tempo di fattori quali: il benessere del Personale, l’equità nella distribuzione di incarichi e carichi di lavoro, l’attento rispetto degli accordi pattizi e una minore capziosità nei confronti di parte del Personale, significando l’importanza che tali fattori rappresentano nella creazione di un ambiente di lavoro piu’ sereno, coeso e stabile anche in termini numerici.
Cordiali saluti.
Il Delegato Provinciale UILPA Polizia Penitenziaria
Vincenzo Piscopo