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E' stata una vile aggressione quella messa in atto da un detenuto ai danni di un Agente di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Ariano Irpino.

Detenuto, tra l'altro, famoso proprio perchè lo scorso anno nel Carcere di Noto, insieme ad altri
detenuti, si era reso protagonista di una violenta rivolta in cui un Agente di Polizia Penitenziaria era
rimasto gravemente ferito e finito in ospedale,.
Proprio per questo motivo era stato trasferito nell'Istituto Arianese in regime di 14 Bis conclusosi
qualche mese fa.
Non meno grave è stata l'attuale vicenda, questa volta ha riversato la propria ira sull'Agente del
reparto ove era ubicato, per motivi ancora da chiarire,tentando di sottrarre le chiavi allo stesso,
afferrandolo e strattonandolo con grande ferocia.
Nonostante ciò, con prontezza l' Agente è riuscito a sfuggire all'aggressione e a dare l'allarme
rendendo vani gli sforzi del detenuto che allora, brandendo una sbarra, ha deciso di accanirsi sul box
Agenti distruggendolo.
Per l'Agente si è reso necessario l'invio immediato in pronto soccorso, riportando varie contusioni ed
escoriazioni con prognosi di 10 gg.
La Polizia Penitenziaria di Ariano Irpino è in balia dei detenuti, bersaglio su cui questi ultimi
scatenano la propria rabbia.
Vi è inoltre l’allarmante semplicità con cui gli stessi aggrediscono gli Agenti, ed ogni volta si prega che
non vi siano irrimediabili conseguenze.
La C.C. di Ariano Irpino è depauperata negli organici, basti pensare che l'Agente vittima
dell'aggressione era addetto a due reparti contemporaneamente.
Non si riescono a garantire diritti soggettivi del Personale né tanto meno l'ordine e la sicurezza e
intanto, piuttosto che chiudere un reparto detentivo totalmente al collasso dal punto di vista strutturale, si
tenta di riaprire due Padiglioni appartenenti al medesimo reparto e resi inagibili proprio dirante una
rivolta nello scorso anno, così che l'Istituto del Tricolle possa divenire nuovamente una "pattumiera
sociale", sovraffollata e con sempre meno personale.
Ci chiediamo "dove vogliamo arrivare?", ma la risposta sembra abbastanza chiara, solo speriamo e
combattiamo ancora denunciando la situazione Carceri, soprattutto gli Istituti Campani che sono
totalmente fuori controllo tra aggressioni ed eventi critici ormai all'ordine del giorno e, finora, non vi è
stato intervento atto, almeno in parte, alla risoluzione di tali criticità e a pagare il conto di questo
assenteismo istituzionale è solo e soltanto la Polizia Penitenziaria, impotente e abbandonata a se stessa e
che orami vede i propri diritti continuamente lesi.
Chi vorrebbe lavorare in queste condizioni? Solo delle persone che hanno uno spirito di abnegazione
tale da credere realmente nei compiti istituzionalmente a loro demandati.
Come UilPa Polizia Penitenziaria auguriamo una pronta guarigione al collega colpito da questa
ignobile vicenda elogiando inoltre la prontezza grazie alla quale il detenuto non è riuscito ad impadronirsi
delle chiavi e gridiamo ancora una volta a gran voce la denuncia della situazione attuale della C.C. di
Ariano Irpino, prima che le conseguenze di tali criticità arrivino ad un punto di non ritorno.
 Segreteria Locale
 UILPA Polizia Penitenziaria Ariano Irpino
Sorice Pellegrino Stefano

 

Allegati:
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