Egregio Provveditore,
siamo rimasti sconcertati dalle Sue dichiarazioni stampa in un'intervista di pochi giorni fa
in occasione dell'arresto di un Poliziotto Penitenziario infedele, sottolineiamo, arrestato
dagli stessi colleghi della CC Ariano Irpino.
Alla domanda della giornalista su "come aiutare la Polizia Penitenziaria" il Provvedi-
tore avrebbe risposto, così come riportato dalla stampa, "ho disposto linee guida, per tutte
le carceri, abbiamo ripristinato l'ordine di andare in divisa al lavoro e non in
mimetica, perché in quest'ultimo caso si potrebbero occultare più cose" !!!! Tra l'altro, di-
sposizioni che le scrivente OO.SS a tutt'oggi sconoscono.
Tutto ciò, lo riteniamo irrispettoso nei riguardi dei Poliziotti Penitenziari ivi di stan-
za, i quali con questa dichiarazione, nei fatti, hanno avuto biasimo e irriconoscenza, per
dirla breve dopo il danno la beffa, l'ennesimo schiaffo, altro che fiera di loro !!!
Di mele marce ne abbiamo viste molte e anche arrestate e non solo Poliziotti Peni-
tenziari infedeli, ci sono stati Direttori, Garanti, Educatori, Assistenti Sociali, Preti, Medici
etc eppure nessuno, giustamente, si è mai permesso poi di dire, ai tanti restanti onesti,
non mettete la giacca, la gonna o il giaccone perché hanno le tasche, anomalo e inopportu-
no deterrente !!!
Di certo questo non è il modo di operare e, soprattutto, prevenire e/o reprimere il ne-
fasto evento critico, a noi sembra l'ennesima dichiarazione di facciata, pura propaganda,
da mostrare forse all'ispezione disposta dal Ministro Nordio per far vedere che si fa qualco-
sa, come d'altronde relativamente al citato sovraffollamento, riportato sempre nell'intervi-
sta, abbiamo avuto già modo di dire in una lettera indirizzata ai vertici del Governo e DAP
che la gestione dei detenuti in Campania è assurda, testimonianza ne sono le gravi criticità
all'ordine del giorno.
Più volte abbiamo segnalato che la prevenzione, specie per il traffico illecito di cellulari
e droga, la si fa con opportune risorse, ovvero Poliziotti Penitenziari (risorse umane che
allo stato sono precarie), sistemi antidrone, unità cinofile, metal detector, dissuasori, per-
quisizioni straordinarie e lavoro di intelligence, ma a quanto sembra ha più spazio la fanta-
sia.
Inoltre, non ci è affatto chiaro il termine usato "abbiamo ripristinato l'ordine di anda-
re in divisa e non in mimetica" sempre nella pre citata intervista. Queste OO.SS. chiarisco-
no che, intanto, la mimetica non esiste, i Poliziotti Penitenziari non si mimetizzano da
niente, un termine usato così leggermente in modo improprio al di fuori del contesto in-
framurario può creare sconvenienti malintesi, ambiguità, fraintendimenti, esiste invece
come da vigente DM del 10.12.2014 l'uniforme ordinaria e l'uniforme di servizio nelle varie
varianti come da tabelle del prefato DM.
Infatti, la circolare GDAP n°0117477.U del 20.03.23 recepisce il nuovo PCD del
13.03.23 e richiama e ripristina il dettato normativo a riguardo delle "Caratteristiche delle
uniformi degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria e criteri concernenti l'obbligo
e le modalità d'uso" DM 10.12.2014.
Premesso ciò, non si evince da nessuna parte che l'uniforme ordinaria debba essere
usata nel servizio di osservazione e vigilanza detenuti e, nei fatti osserviamo che, nella re-
gione dove Lei è Provveditore il personale di Polizia Penitenziaria è costretto spesso ad
operare turnazioni lunghe fino a 16 ore continuative e senza riposo per intere settimane
(copiose note a riguardo indirizzate a PRAP e DAP), non in ultimo da considerare le ag-
gressioni e altre tipologie di gravi eventi critici da reprimere che sono oramai di portata ordinaria (tentativi di evasione, incendi, risse, etc), anzi detto capo di vestiario darebbe più
disagi che altro (es. cravatta, giacca con bottoni, mocassini, tessuto delicato etc etc) oltre
che essere meno igienico e sicuro, mentre l'uniforme da lavoro è più resistente, è più pro-
tettiva, ha meno appigli, si lava più facilmente, ed è meno usurabile.
Egregio Provveditore, prendersela con l’ "abbigliamento" se le carceri Campane sono
diventate piazze di spaccio è come dare la colpa al termometro se la febbre sale, una forma
di negazione della realtà come tante altre: ma anche cambiando il termometro la febbre
continuerà a salire e gli istituti campani a sprofondare.
Per quanto sopra, Voglia la S.V. rettificare, stesso mezzo stampa, quanto infelice-
mente si è palesato con l'intervista e ripristinare il corretto uso dell'uniforme, dando de-
bita comunicazione a queste OO.SS.
Distinti saluti.
Si.N.A.P.Pe UIL P.A. PP USPP FNS CISL CNPP
(P. Gallo) (D. De Benedictis) (C. Auricchio ) (L. Sorrentino) (M. Cuccaro)