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Prot. n. 300321  -  Egregio Signor Direttore, Ancora una volta veniamo a conoscenza dal personale di Polizia Penitenziaria ivi in servizio, della difficile quanto insostenibile condizione lavorativa cui è costretto a dover gestire quotidianamente. In meno di un mese, due appartenenti al Corpo, mentre erano in servizio, sono stati trasportati d’urgenza al pronto soccorso; l’ultimo, in ordine di tempo, risale a qualche giorno fa, ricoverato per la seconda volta sempre per problemi cardiaci. Questo campanello d’allarme Signor Direttore, ci fa rilevare, purtroppo, che molte criticità sonolegate non solo al depauperamento del personale di Polizia a seguito della legge Madia che ha ridotto drasticamente gli organici della Polizia Penitenziaria, ma ci convince sempre di più che ulteriori criticità sono legate all’organizzazione del lavoro, nello specifico si evidenziano eccessivi carichi come gli orari di servizio prolungati, soprattutto per il personale operante nei reparti detentivi, e pause pranzo spesso insufficienti, specie nelle fasce orarie serali. Questa Organizzazione Sindacale ha più volte denunciato alla S.V. e agli organi superiori, le attuali condizioni di lavoro poco dignitose per un lavoratore che, nel tempo, conducono inevitabilmente ad una condizione di stress tale da mettere seriamente a rischio la vita di chi si dedica quotidianamente ad un lavoro molto delicato. Ci viene riferito, inoltre, che le sopraggiunte prescrizioni degli organi superiori, hanno imposto aquesta Direzione di effettuare una programmazione di smaltimento dei congedi ordinari accumulati dal personale di Polizia Penitenziaria a decorrere dall’anno 2018 proprio perchè l’esiguo numero di Agenti in pianta organica, non ha consentito nel tempo, di garantire il diritto soggettivo al personale. Va da se, che se questo tipo di programmazione garantisce un diritto costituzionalmente riconosciuto, è anche vero che di converso, si comprimono ancor di più i carichi di lavoro già fortemente compromessi, tanto da sfociare in episodi gravi come quelli sopra richiamati in premessa. Un ulteriore taglio delle risorse umane, oltre a comportare un carico di lavoro insopportabile per il personale operante, produce anche una fisiologica stanchezza fisica e psicologica che potrebbe indurre facilmente il personale, non concentrato, a commettere errori di gestione quotidiana nel proprio turno di lavoro, senza dimenticare che il lavoro svolto dal personale di polizia penitenziaria è considerato essenziale, anche in un periodo in cui una pandemia mondiale ha sottoposto gli operatori penitenziari ad un ulteriore sforzo mentale e fisico. Per quanto sopra, Signor Direttore, è opinione di questa Organizzazione Sindacale, che gli eventuali sforzi profusi da questa Direzione con gli Uffici Superiori evidentemente non hanno sortito gli effetti desiderati, ma hanno ottenuto come risultato solo esiti negativi, che sono sotto gli occhi di tutti e sicuramente non addebitabili al personale in servizio che, quotidianamente, si spende ben oltre quelle che sono le proprie responsabilità lavorative. Per cui, la gravità della situazione lavorativa, impone alla S.V. di cercare e trovare idonee soluzioni migliorative al fine di evitare o ridurre in qualche modo le problematiche afferenti, in particolarmodo facendosi in prima persona portavoce con gli organi regionali e nazionali dell’Amministrazione Penitenziaria, spiegando loro la drammatica situazione lavorativa che oggi vive la Casa Circondariale di Salerno affinchè nell’immediato, venga garantito un consistente incremento di personale di Polizia Penitenziaria in pianta organica volto anche a consentire una nuova e più efficace organizzazione del lavoro come già accaduto per altri istituti della Regione Campania. Riservandoci ogni utile azione a tutela della salute e della sicurezza di tutti i lavoratori l’occasione è gradita per porgerle, gradita per porgerle, Distinti saluti. F.to: p. la Segreteria Regionale, Daniele Maurizio Giacomaniello

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